SEV Tomografia elettrica

INGE s.r.l.

SEV

 

SEV  (sondaggio elettrico verticale) consiste nell’aumentare progressivamente la distanza degli elettrodi d’immissione, misurando ogni volta la differenza di potenziale esistente fra due punti, situati a piccola distanza, posti al centro dello stendimento. In questo modo il flusso di corrente penetra sempre più nel sottosuolo interessando così gli strati via via più profondi. Dalle misure così ottenute si costruisce il diagramma di resistività dal quale, tramite opportune elaborazioni, si potrà risalire al profilo elettrico del sottosuolo.

 

Da tutti i grafici ricavati tramite le prospezioni elettriche effettuate in campagna, si ottengono sempre valori di Ra (resistività apparente) e solo nei punti di asintoto si hanno valori molto prossimi alla resistività effettiva.

 

I sondaggi elettrici verticali trovano largo impiego nella ricostruzione stratigrafica di terreni sciolti, nell’individuazione di falde acquifere, nella realizzazione di opere di ingegneria civile (gallerie, canali artificiali, dighe ecc.) e nella ricerca di idrocarburi.

 

 

TOMOGRAFIA ELETTRICA

 

La tomografia elettrica si basa sull’acquisizione di un elevato numero di misure elettriche effettuate su un discreto numero di elettrodi posizionati sul terreno (o nel terreno). In generale, il numero di misure è di n*(n-3)/2 dove n è il numero di elettrodi utilizzati (in genere da 24 a 48). La ricostruzione tomografica viene effettuata mediante l’applicazione del Metodo degli Elementi Finiti (FEM). Tralasciando la trattazione matematica del problema, possiamo dire che nella ricostruzione tomografica la distribuzione della resistività è l’incognita, mentre le misure elettriche effettuate sul terreno rappresentano i termini noti. Il problema viene affrontato discretizzando il terreno al disotto degli elettrodi in un numero finito di maglie o celle (elementi finiti, appunto), ciascuna di resistività omogenea e incognita. La forma degli elementi è generalmente quadrata o rettangolare e le dimensioni sono determinate in base alla distanza tra gli elettrodi (1/2 della spaziatura tra due elettrodi contigui).

 

I valori di resistività da determinare sono quindi quelli che caratterizzano ciascun elemento della maglia. La loro determinazione avviene tramite l’applicazione di un algoritmo iterativo di inversione, che modifica progressivamente il valore della resistività di ciascun elemento (fissato arbitrariamente all’inizio del processo) in modo da minimizzare gli errori tra i potenziali calcolati e quelli misurati agli elettrodi.

 

L’acquisizione dei dati, molto complessa, viene gestita completamente da una apposita strumentazione in grado di acquisire 48 canali simultaneamente o in sequenza separata e di comandare automaticamente l’inversione della corrente.

 

I dati di resistività apparente sono elaborati con un apposito programma in grado di ricostruire il valori reali di resistività per inversione numerica 2D. (Res2Dinv).

 

L’apparecchiatura per geoelettrica completa è costituita da una fonte di corrente continua, cavi, elettrodi (in acciaio inox, in rame o in porcellana microporosa).

 

Strumentazione utilizzata:

 

Il sistema di misura e visualizzazione/memorizzazione dati utilizzato è un’apparecchiatura a 24 bit della MAE modello A6000E le cui caratteristiche principali sono.

 

  • Elettrodi gestibili: 32 senza espansione, 256 con box di commutazione esterni
  • Alimentazione: 12V DC, fornita da apposito power box con batterie da 24Ah.
  • Display LCD 10.4” con touch-screen optical bonding